Bologna fiere 2023
INTERLOCKING COLORS - Group show
“Il percorso espositivo concepito appositamente per gli spazi della Galleria Nicola Pedana descrive un andamento circolare in cui si alternano figurazione e astrazione, forme geometriche ed espressive, natura ed artificio, simboli arcaici e tracce contemporanee. Interlocking colors rappresenta un affondo nel linguaggio della pittura così come viene intesa e rielaborata dalle ultime generazioni di artisti che, come dimostra l’esposizione, seppur distanti per formazione ed esperienze, sono accomunati da esigenze, temi e ricerche omogenee al punto da incastrarsi, come suggerisce il titolo della mostra, in un meccanismo formale e contenutistico che rende il dialogo fra le opere necessario, fluido e urgente. […]
Interlocking colors è un viaggio nella pittura contemporanea attraverso lo sguardo di cinque giovani artisti che nel percorso fra astrazione e figurazione decostruiscono le specificità del medium pittorico attraverso la messa in discussione delle categorie trans-storiche di superfice, disegno e colore, andando così a intrecciarsi reciprocamente sul ring della pittura, nel suo costante ripensamento come linguaggio tradizionale nella più stringente contemporaneità.
[Estratto dal testo critico di Chiara Pirozzi]
Vincenzo Rusciano Metal Novel
Vincenzo Rusciano Metal NovelChiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Napoli.La mostra è realizzata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2022ed è accompagnata da un catalogo con testo critico di Alessandra Troncone, edito da Iemme edizioni. "Strutture da cantiere che rimandano a equilibri precari sono al centro di questa nuova serie di lavori che viene presentata nel contesto della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, dove proprio l’interferenza tra antico e contemporaneo ha già dato vita ad affascinanti sinergie. Tre strutture rimarcano questa relazione, fungendo da cornici di altrettanti racconti. Sono costruzioni mutuate da contesti diversi: un trabattello, un traliccio di quelli usati per gli spettacoli temporanei, un treppiedi da restauro. Le loro linee contornano elementi in sospensione alternati ad altri posizionati su estensioni metalliche. Manometri da cantiere, una volta tintinnanti nel registrare l’operazione di drenaggio d’acqua, appaiono come orologi dalle lancette immobili, segno di un tempo che si è fermato. Ed è così che prende vita il romanzo di metallo che dà il titolo a questa mostra: come note su un pentagramma dalla lucentezza metallica, come segni su uno spartito che si sviluppa nello spazio, i suoi elementi si dispongono a raccontare una storia materiale e immateriale”.[Testo di Alessandra Troncone estratto dal catalogo edito per l’occasione da Iemme Edizioni].
Vittorio Messina - Mappe del tempo
La Galleria Nicola Pedana ha il piacere di presentare la seconda mostra personale del maestro Vittorio Messina in galleria. Inaugura sabato 11 giugno alle ore 18:00 MAPPE DEL TEMPO dalla Collezione agli esiti delle Nuove Emergenze. Già nel titolo l’artista ha voluto esprimere la divergenza di fondo che spesso anima la dialettica della creazione. Le Mappe infatti, come è noto, sono rappresentazioni a scala grande e dettagliata di terreni, di cui sono indicate strade, percorsi e camminamenti anche impervi, che permettono al viaggiatore, all’esploratore -e quindi anche al fruitore di una mostra come questa- di orientarsi. Si tratta di un termine eminentemente empirico, che evidenzia una precisa asimmetria col termine successivo, il TEMPO. Con il Tempo infatti, si mette in atto uno scatto netto e improvviso, una sorta di cambiamento del punto di vista che muta la natura stessa dell’evento in questione. Si tratta di una associazione sghemba poiché “tempo” è un corpo senza sostanza, lo possiamo misurare, ma mai definire. Esso permea di sé la vita dell’universo intero, ma nell’istante in cui si decide di parlarne, diventa difficile perfino la scelta di un lessico adeguato. La sua è una misteriosa astrazione in cui il pensiero da sempre stenta ad orientarsi, e tuttavia, nella divergenza semantica dei due termini, l’artista sembra concentrare ed esprimere la fiducia che il lavoro dell’arte possa compiere il miracolo di una qualche epifania, cioè una rivelazione destinata ai sensi dell’umano, a tutto quanto ci appartiene. É in questa prospettiva che Vittorio Messina, con questa mostra introduce ad una serie di “Spostamenti” che, dalle prove di una maturità precoce -con gli storici “Acrilici del 1967- e attraverso le complessità degli anni Settanta e oltre la definitiva cesura della Grande Muraglia Cinese (1978/1979)- giunge alle Rovine, alle grandi “Cosmografie” su tela, ai Piombi dorati e alle grandi opere multimediali estesenella più recente attualità del suo lavoro.
ArteFiera Bologna 2022
ArteFiera Bologna 2022 con un progetto dedicato agli artisti Giulio Malinverni, Roberto Pugliese e Marco Rossetti.
Krzysztof Grzybacz
La galleria Nicola Pedana è lieta di annunciare la prima mostra personale in Italia dell’artista polacco Krzysztof Grzybacz dal titolo “Windowless car”, a cura di Domenico de Chirico. Tra gli ultimi decenni del XVIII e la prima met del XIX secolo, a partire dall’Inghilterra, mediante la cosiddetta Rivoluzione Industriale, si assiste all’avvio del processo di crescita e di sviluppo economico, di innovazione tecnologica, di profonda trasformazione dell’apparato socio-culturale e di industrializzazione, a livello globale, del macrosistema e di tutto l’apparato sociale. Ed è durante tale periodo, che, mediante innumerevoli discussioni, esperimenti poliformi, profonde riflessioni e progressi audaci, si instaura, insinuandosi rapidamente, quel momento in cui il rapporto che intercorre tra l’essere umano e l’inanimato si consolida e si articola complicandosi, tra idee progressiste e dinamiche imprevedibili. La questione, lunga secoli, rispetto alla complessità di tale binomio già stata innumerevoli volte indagata a fondo e risulta essere sempre più attuale, ma ci che ci interessa e stupisce, in questo caso, il modo in cui sulla base di una simil aporia nasce e si dirama il nuovo corpo di lavori del giovanissimo artista polacco Krzysztof Grzybacz, classe 1993, qui riunito sotto il titolo di “Windowless car”. Grzybacz si domanda e ci chiede, in riferimento alla questione di depersonalizzazione dell’individuo, tra incomprensibilità , lussazione e alienazione tipici del tempo della società di massa, quanto e come tutto questo possa riflettersi su ciascuno di noi e, per di più , in che modo una problematica di carattere collettivo possa agire rifrangendosi a livello individuale. Ciò che ne consegue è un viaggio alla scoperta di dipinti gentili ma al contempo fortemente contrastanti, caratterizzati da tratti vellutati, quasi offuscati, che richiamano tutti quei gas soffocanti, sia reali sia metaforici, riprodotti continuamente dalle macchine sempre più inarrestabili e dai riflessi metallici più definiti, che l’artista abilmente e magistralmente ricrea, i quali rievocano gli scintillii tipici delle possenti strutture industriali. Ed ecco che il progresso si fa paradossalmente ammaliante grazie alle scelte cromatiche di Grzybacz, il quale spazia, tra gli altri, dalle gradazioni del viola al verde acido sino al giallo fluo. Si percepisce così il ritmo ticchettante e sulfureo proprio dell’industria con il suo corollario di macchine, tra colori che si presentano freschi e brillanti, dalle sfavillanti tonalità pastello, dai tratti morbidi e nitidi, caratterizzati da un gesto pittorico unico e immediato, goliardico, tipico di un esprit libre, positivista, poetico e dal sapore fiabesco. E allora, chi prender il sopravvento? Silenti e consapevoli, seppur frastornati dalla cacofonia siderurgica e dal grigiore industriale che ci attorniano surclassandoci, non ci resta che riflettere osservando il mondo attraverso il finestrino di una macchina oppure semplicemente chiudendo gli occhi per poterlo ridisegnare esattamente cos come vorremmo che fosse: quello di Krzysztof Grzybacz certamente eterogeneo, in quanto a soggetti, poich nulla esclude, ameno e cortese, bizzarro e fantastico, seppur non disconosce ciò che è stato, che è e che sarà . Sabato 05 Marzo 2022, Milano
Domenico de Chirico