Matteo Montani è un artista noto ai più per la sua produzione pittorica su carta abrasiva, che lo vede protagonista da circa un decennio sulla scena artistica nazionale con i suoi quadri di paesaggi mentali e rarefatti sempre in bilico, sospesi tra un contesto di meditativa intimità e di apparizioni che si articolano in una dimensione rivelatoria. Per questo nuovo progetto alla Galleria Nicola Pedana l’artista propone un linguaggio rinnovato sia per tecnica che per contenuti iconografici.La mostra, a cura di Alessandra Troncone, prevede la realizzazione di un wall drawing su uno dei muri della galleria utilizzando la tecnica della “pittura a scomparsa” (vanishing painting) per dar vita a figure che appaiono e scompaiono alla vista grazie a una particolare tecnica messa a punto dall’artista che prevede l’abrasione diretta su tavola o parete di strati successivi di colore, poi interamente nascosti dal bianco. Montani lascia dunque emergere le figure per poi ricoprirle di nuovo; il processo viene completato dalla presenza di un nebulizzatore d’acqua che, irrorando la superficie del muro, permette la loro “riemersione” e poi successiva “sparizione”, una volta asciugatasi la superficie. La realizzazione del wall drawing sarà accompagnata dall’esposizione di altre opere tutte facenti parte di questo ultimo ciclo nel quale l’artista per la prima volta si concentra sullo studio della figura umana, riflettendo sui temi della visione, della memoria e della transitorietà.
Matteo Montani è nato a Roma nel 1972Nel corso della sua carriera ha collaborato in maniera continuativa con la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini (2005/2017), esponendo anche con altre gallerie quali Marilena Bonomo a Bari, Sergio Casoli a Milano, Valentina Bonomo a Roma, Otto Gallery a Bologna e Luca Tommasi Arte Contemporanea.Nel 2001 è vincitore del XL Premio Suzzara. Nel 2008 partecipa alla Quadriennale di Roma e tiene la sua prima mostra museale al MAR di Ravenna. Del 2011 è la sua prima mostra personale all’estero al Museum Am Dom di Wuerzburg in Germania, città che ospita anche una sua grande opera all’interno del Duomo. Nel 2013 è vincitore del premio speciale Orenio Michetti. Espone a New York nel 2010 e nel 2016, presso la Elkon Gallery. Nel 2015, a seguito della mostra personale Andarseneal Museo Andersen di Roma, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea acquisisce una sua opera sperimentale: una scultura che, sciogliendosi, diventa un’opera bidimensionale.Sue opere si trovano in prestigiose collezioni quali la Collezione Artefiera di Bologna, la collezione Unicredit e la collezione Vaf, oltre che in importanti collezioni private in Europa e negli Stati Uniti.